Muhsin Al-Ramli:
"Odio la guerra, ma ancora di piú il dittatore"
Giorgio Fr.
Muhsin Al-Ramli scrittore e giornalista irakeno residente in spagna da dieci anni (nato a soudira villagio/nord irak in 1967) Al- Ramli e considerato adesso uno dei piu importanti rapresentante della cultura irakena contemporana in particolar moda la cosiddetta “la cultura di esiglio”. Lui e il fondatore e capo redattore della rivista letteraria e culturale “alwah” dal 1997.essa l’unica rivista culturale araba che viene publicata in spagna attraveso la quale vengono aperte delle discussioni su temi scottanti, che I giornali e le riviste nei paesi arabe non possono trattare,argomenti come l'erotismo - la ricerca di dio - la letteratura mediocre ecc..
Il romanzo del Ramli “le parti sparpagliati”-scattered crumbs - ha vinto il primo premio dell'universita di Arcansas .come meglior Romanzo arabo tradotto in inglese per l’anno 2002.
In questo lavoro l'autore descrive I mutamenti di una famiglia irachena durante la guerra e la dettatura,e che l'autore stesso ha avuto l'esperienza di tale vita essendo statato sotto le armi in quel periodo alla guida di un carrarmato durante la guerra del golfo e nello stesso periodo (1990) il Regime Iracheno ha condannato a morte il suo fratello Romanziere Hassan Mutlak
Muhsin Al Ramli ha al suo attivo altri pubblicazione tra I quali.:
1995: Il Regalo Del Prossimo Millinum ( Racconti )
1997 : Alla Ricerca Di Un Cuore Vivente ( Lavoro Teatrale )
1998 : Fogli Lontani Dal fiume Tigri ( Racconti )
Oltre al suo lavoro come giornalista ha tradotto vari lavori dallo Spagnolo all'arabo e viceversa. Inoltre sta preparando la tese di dottorato in filosofia e letteratura spagnola all'universita di Madrid sul tema ( influenze delle culture islamiche di donchisciottesco )
Il romanzo del Ramli “le parti sparpagliati”-scattered crumbs - ha vinto il primo premio dell'universita di Arcansas .come meglior Romanzo arabo tradotto in inglese per l’anno 2002.
In questo lavoro l'autore descrive I mutamenti di una famiglia irachena durante la guerra e la dettatura,e che l'autore stesso ha avuto l'esperienza di tale vita essendo statato sotto le armi in quel periodo alla guida di un carrarmato durante la guerra del golfo e nello stesso periodo (1990) il Regime Iracheno ha condannato a morte il suo fratello Romanziere Hassan Mutlak
Muhsin Al Ramli ha al suo attivo altri pubblicazione tra I quali.:
1995: Il Regalo Del Prossimo Millinum ( Racconti )
1997 : Alla Ricerca Di Un Cuore Vivente ( Lavoro Teatrale )
1998 : Fogli Lontani Dal fiume Tigri ( Racconti )
Oltre al suo lavoro come giornalista ha tradotto vari lavori dallo Spagnolo all'arabo e viceversa. Inoltre sta preparando la tese di dottorato in filosofia e letteratura spagnola all'universita di Madrid sul tema ( influenze delle culture islamiche di donchisciottesco )
- quando e perche hai lasciato l’iraq?
Ho lasciato l;iraq in 1993 alla prima opportunita che si e presentata e sucesso con la fine del mio servizio di leva il, quale mi ha fatto perdere tre anni della mia vita .in cui ho sofferto la fame,l’opressione e l’umiliazione. Dove ho visto I miei amici morrire., I corpi dei civili uccisi sotto I bombardementi aeri delle cualizioni durante la guerra del golfo.o venivano uccisi dal regime iracheno. Sono partito doppo aver sofferto tanto con la mia famglia per l’esecuzione di morte da parte del regime a mio fratello il romanziere hassan mettlak nel 18-8-1990 di conseguenza sono stati licensiati I miei parenti dei loro lavori ,sono stati chiuse tutte le porte in faccia dalla pubblica amministratione per qualsiese lavoro. Sono andato perche avevo paura per me stesso e per la mia famglia e perche non potevo trovare nussuna opportunita di lavoro ne di scrivere neanche la liberta di parola o di movemento. Sono partito perche mi stavo soffocando, e perche sognavo la mia liberta e la liberta della mia famiglia e del mio paese.
- hai lasciato in patria parenti o amici che vorresti rivedere?
Si… perche sono partito da solo e sono rimasti i miei fratelli parenti. E amici,riguardo la mia madre e morta durante la mia assenza nel 1995. Ed ho saputo che invocava il mio nome e disederava vedermi mentre stava sul letto di morte e percio’ mi sento colpevole e provo ancora. Il desiderio di poterla vedere come se fosse ancora viva in quanto non ho. Potuto starle vicino in quel momento. Alcuni parenti sono morti a causa dell’embargo e della mancanza di medicine… e la nostalgia dell’Iraq, di vedere miei parenti e amici, E di abraciare i vivi di loro mi stanno divorando. Ho la voglia di baciare le tombe di quelli che ci hanno lasciato… E li piangero come un bambino orfano .. della patria e dei parenti .
- quail sono oggi I problemi in Iraq ?
_ ci sono tanti problemi attualmente in Iraq…. il primo e la dittatura che e l’origine di tutti I problemi… economici sociali politici psicologici…c’e una distruzione nella infrastrutura nell’settore sanitario, agricolo,ambientale senza dimenticare le guerre .ci sono adesso tante malattie,handicappati,vedove e orfani , il regime iraqeno ha rubato tutte le risorce del paese e ha trasformato I luoghi storici e monumenti in caserme ….e adesso si deve ricostruire quasi tutto da zero ,la ricostruzione materiale e possibile in tempo breve in un paese ricco di risorse come l’Iraq ma la cosa piu difficile e la ricostruzione dell anima dell’uomo iraqeno distrutto moralmente , spiritualmente culturalmentre .
-siamo forse alla vigilia di una Guerra :quale e la tua opinione?
- certo che sono contrario a qualsiasi Guerra e vergonioso che si faccia ancora ricorso alla Guerra come soluzione dei problemi ,e della stessa misura che oddio la Guerra all’Iraq oddio anche la dittatura che governa l’Iraq .
-credo che l’obiettivo sia sassam e davvero solo lui il peggiore dei mali..
Nell Iraq e giusto che saddam sia il peggiore dei mali ma fuori dell Iraq chi sono peggio di saddam quelli che l’hanno creato per realizzare I loro interessi ,affrontare l’Iran,distabilizzare la regione per poter ricattare I paesi della regione come hanno creato binladen per affrontare I sovietici. E adesso entrambi si sono rebellati contro gli americani,e un gioco sporco perche chi paga alla fine sono I poveri popoli. Mi dispiace che attualmente quando si parla dell’Iraq si parla solo di saddam o dell petrolio, l’Iraq none saddam neanche il petrolio ,l’Iraq e il paese delle prime civilta umane .. babilonia, summer, assur, ur, nippur, l’accadia…e la mesoptamia e mille notte e notte. L’Iraq il paese di migliaie di poeti e un gran bel paese il suo popolo e buono inteligente e ben educato , e ingiusto che non si parla di tutto questo e di ignorare gli aspetti positivi , nessuno ha cercato di approfondire la sua conoscenza dell’Iraq , la sua storia e la sua letteratura. E quindi capire che l’Iraq non e ne saddam ne il petrolio. Sono certo che quelli chi parlano dell’Iraq pensando che siano a conoscenza di questo paese, non hanno mai letto epopea di GELGAMESH o un romanzo neanche una poesia .
- che ruolo giocano gli interessi economici ?
peccato dire che gli interessi economici hanno il ruolo principale in questo sporco gioco questo e cio che accade , l’Iraq possiede la seconda reserva mondiale di petrolio e questo che abbaglia I loro occhi e non gli fa vedere altro, e per questo sarebbero pronti a spargere tanto sangue, tanto quanto petrolio e’ nei loro pozzi .
- una Guerra che portera morte e distruzione tra I civili credi che ci sia un alternativa..?
-certamente che c’e qualunque alternativa e meglio della Guerra, ma come si e’ visto loro possono imporre una risoluzione su saddam tramite le nazione unite che imponga l’attuazione della democrazia in Iraq malgrado che ,gia all inizio degli anni 90 una risoluzione dell’ONU reguardava la liberta ed il rispetto dei diritti umani ,pero di cio non se ne parla ma si seguita a parlare di armi di distruzione di massa che in tempi non sospetti gli americani stessi hanno preveduto a vendere al dittatore che a sua volta ne ha fatto uso per combattere I vicini iraniani e sottomettere il popolo iraqeno in particular modo distrugere I curdi con armi chimiche , erano capaci di cacciarlo dal governo dopo la fine della Guerra dell’golfo ma non l’hanno fatto , anzi gli hanno aiutato a sottomettere la ribellione dell’suo popolo, perche non impongono su di lui l’attuazione della democrazia ,malgrado che nel caso di un Iraq democratico e stabile possono garantire I loro interessi ecenomici ma non lo vogliono ,sembra che I loro obiettivi sono piu complicati di quello che immaginiamo e reguarda tenere in mano l’intera regione e di scaricare le arsenale e provarle su di noi .e un peccato questo che accade sembra esserci un complotto mondiale .
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*in (L'Eco di Bergamo) gennaio 2003
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